Musei Vaticani – Apoxyomenos
L’Apoxyomenos, dal greco “colui che si deterge” è una scultura custodita nei Musei Vaticani. Rappresenta un giovane atleta che si deterge utilizzando uno strigile.
Vicolo dell’Atleta si trova a Trastevere e deve il suo nome ad un evento eccezionale: il ritrovamento nel 1849 di una statua d’atleta che si deterge, copia romana in marmo dell’Apoxyomenos in bronzo di Lisippo, lo scultore prediletto di Alessandro Magno. Il vicolo in epoca medioevale era detto Vicolo delle Palme, probabile riferimento ad una antica comunità ebraica. Qui si trova ancora un interessante edificio medioevale con elementi decorativi in marmo, riferibili originariamente ad una Sinagoga fondata nel XI secolo, ma parzialmente distrutta da un incendio nel 1268. L’atleta di marmo fu rinvenuto insieme ad altri pregevoli reperti tra i quali parti di una statua bronzea di un cavallo, anch’essa opera di Lisippo, attualmente nella collezione dei Musei Capitolini
L’Apoxyomenos prese invece la via dei Musei Vaticani, dove fu esposto dopo un meticoloso restauro ad opera dello scultore Pietro Tenerani. L’atleta è raffigurato mentre compie un gesto quotidiano, non eroico, ovvero nell’atto di detergere il braccio destro dall’olio, dal sudore e dalla polvere, utilizzando uno strumento ricurvo detto strigile, generalmente in bronzo o avorio.
Il braccio destro è portato in avanti, coprendo in parte il torso ed entrando così nello spazio visivo di chi guarda e creando un gioco di luci ed ombre che varia col variare del punto di vista dello spettatore. Alla frontalità tipica della statuaria classica, si sostituisce una tridimensionalità della figura dovuta alla varietà di punti di vista per cui il corpo dell’atleta muta di fronte al nostro sguardo. Per apprezzare al meglio l’opera lo spettatore dovrebbe girarci attorno. Lisippo affermava infatti di voler rappresentare gli uomini “come appaiono all’occhio” ovvero non statici ma dinamici e mutevoli come dinamica e mutevole è la realtà.
L’originale in bronzo fu collocato dai Romani all’ingresso delle prime terme pubbliche, le Terme di Agrippa, nonostante un tentativo dell’imperatore Tiberio di sequestrarlo per esporto in una sua residenza privata. Una grande opposizione popolare riuscì ad annullare persino la volontà imperiale.
Testo di Lisa, Livia e Paola